(ANSA) – ROMA, 20 MAR – Nessun paese nell’arena globale ha il diritto di avere l’ultima parola nel determinare l’ordine mondiale esistente, afferma il presidente cinese Xi Jinping in un’intervista al quotidiano russo Rossiyskaya Gazeta ripresa dall’agenzia Tass.
“La comunità internazionale ha riconosciuto che nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale”, dice Xi nell’articolo pubblicato prima della sua visita in Russia.
“L’interesse comune di tutta l’umanità è in un mondo unito e pacifico, piuttosto che diviso e instabile”, aggiunge il leader cinese.
“La risoluzione del conflitto in Ucraina sarà possibile se le parti seguiranno le linee guida del concetto di sicurezza collettiva”, afferma inoltre Xi prima del suo incontro con il presidente Vladimir Putin.
CHI È CAUSA DEL SUO MAL…
di Lucio Rizzica da Facebook
Alla vigilia della visita di Xi Jinping a Mosca, gli Usa si sono detti preoccupati per la crescente alleanza tra Cina, Russia e Iran, definendola una “legione fatale” per l’America. Ma è stata Washington stessa a giocare un ruolo determinante nella formazione di questo blocco, nel comminare sanzioni contro tutti e tre i Paesi.
L’anno scorso l’amministrazione Biden ha cercato di esercitare pressioni su Pechino, al fine di creare una frattura nelle relazioni tra Russia e Cina. Tutti sforzi finiti nel nulla: ora le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono già in una nuova crisi, tra scontri su Taiwan, palloni aerostatici e la prossima prospettiva di un divieto di TikTok negli Usa.
Gli esperti militari statunitensi temono che la visita possa sfociare in accordi sulla fornitura di alcuni tipi di armi, in particolare granate, artiglieria e droni. E gli Stati Uniti ammettono che la loro capacità di ostacolare la cooperazione militare tra Russia e Cina attraverso le sanzioni è molto limitata.
Nei sondaggi, una solida maggioranza di americani (il 61%) vede la Cina come la principale minaccia alla politica estera degli Usa. La Russia è considerata tale solo dal 22% degli americani. Ora i Rep criticano aspramente Biden per le sue scellerate politiche che hanno portato al riavvicinamento tra Cina e Russia. Di certo il principale fallimento della sua intera presidenza.
Nonostante tutto, gli Usa continuano a sfidare la Cina, potenziando il sistema di difesa aerea di Guam. E programmando per il futuro una strategia del blocco anticinese AUKUS, che potrebbe presto includere la Nuova Zelanda e l’aumento della produzione di armi in vista di un potenziale conflitto nel Pacifico, che Washington si aspetta dopo il 2025.
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